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"Diario psichico" è nato come un esperimento: può un testo, una confessione - irregolare, frammentata, sincopata - narrare sulla pagina scritta le immagini prima che le immagini stesse si rendano visibili? Il libro che avete tra le mani è dunque una raccolta di scritti intimi e personali, elaborati nel corso di un anno passato a lavorare con i Masbedo (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni). Insieme con gli artisti, abbiamo infatti deciso di mettere su carta i pensieri e le parole scambiate durante la preparazione del progetto "The classroom. Masbedo, Handle with care". La narrazione che siamo stati in grado di produrre assomiglia a una texture di indizi, di panorami, tavoli (o luoghi del soggetto), parla di immobilità e movimento e soprattutto della gestualità che accompagna la produzione di un'immagine. Ognuna di queste parole chiave corrisponde in realtà a un capitolo del diario. Abbiamo scritto pagina dopo pagina, domande dopo silenzi, brusche interruzioni di comunicazione seguite da un flusso d'informazioni che ci ha sopraffatto. Tutto è stato detto e scritto prima che la mostra prendesse forma, pienamente consapevoli che questo sarebbe appunto stato un diario psichico, con un chiaro inizio e una conclusione sfuocata. Queste sono quindi delle pagine autobiografiche, autoritratti di una mostra ancora immateriale e invisibile, una matrice di nuovi progetti e, soprattutto, una storia di esseri umani che producono immagini da "maneggiare con cura".